BIO
Andreas Zampella
(Salerno, 1989)
Tutti gli elementi del lavoro di Andreas Zampella si compongono come in una pièce teatrale: la pittura è scenografia delle azioni e delle non azioni, metafora di chi la osserva; gli strumenti e le sculture gli oggetti di scena, il cui significato cambia, si scopre nello spazio; gli oggetti contenenti carne cruda e le “macchine”, gli attori principali, che, congelando il movimento in potenza, o reiterandolo in modo insensato, vivono una condizione di azione continua, come ascessi dell’arte performativa.
Con queste linee guida, il suo lavoro indaga il rapporto tra realtà e rappresentazione nella società, ammettendo il fallimento della comunicazione nella contemporaneità. Come soglie o usci semi aperti, le sue opere oscillano in condizioni al limite tra stanchezza e ansia, lamento e accusa, obbligo e noia, individuo e collettività, e lo fanno in modo indolente, ipocrita, nel pieno paradosso del reale.
